Tra tutte le squadre d’Europa che più si sono contraddistinte nel corso della storia, il Real Madrid è quella che più di tutte è riuscita in questa impresa grazie ai suoi innumerevoli successi. Per molti i Blancos sono la miglior squadra del mondo e arrivare ad indossare quella maglia è un vero e proprio sogno che si realizza per qualunque giocatore.
Certo, non per tutti vale questo discorso, vedi Francesco Totti che rifiutò l’offerta delle Merengues pur di restare a giocare con la Roma. Ma nella stragrande maggioranza dei casi giocare nel Real è un punto d’arrivo per la carriera.
Se ti chiamano significa che sei uno dei migliori giocatori in circolazione, anche perché l’obiettivo della società è sempre quello di avere una rosa competitiva, arrivando anche a spendere cifre molto alte, per vincere ogni anno il numero più alto possibile di trofei.
Insomma, una mentalità, quella dei madrileni, che forse non si trova da nessun altra parte se non con qualche piccola eccezione, costantemente votata al bel calcio e, soprattutto, alle vittorie.
Perciò, non per tutti si tratta di un ambiente facile, ma non per i tanti campioni e allenatori che di volta in volta sono riusciti ad ottenere successi prestigiosi. Uno di questi è il “nostro” Carlo Ancelotti che, dopo le vittorie al Milan e le parentesi al Chelsea, Bayern Monaco, Napoli ed Everton, è tornato al Real guidando la squadra verso nuovi successi dopo quelli ottenuti nella prima parentesi nella capitale spagnola del 2013-2015.
Il tecnico di Reggiolo è tuttora uno dei migliori allenatori in circolazione che sta vincendo anche grazie al contributo, spesso determinante, di fuoriclasse come Kroos, Modric, Bellingham e Vinicius Junior, con quest’ultimo che, come sottolineato in questo articolo, è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.
Il Real, d’altronde, come già detto, ha quasi l’obbligo di vincere e a dirlo non sono tanti i vertici della dirigenza e i calciatori stessi, ma anche la sua ricca tradizione di successi che ormai va avanti da oltre un secolo.
Il palmares del Real Madrid
Non tutti sanno che il Real Madrid, prima di chiamarsi così, si chiamava soltanto Madrid Football Club e che l’appellativo “Real” gli è stato attribuito soltanto in seguito dal Re Alfonso XIII di Spagna dopo i primi successi in ambito nazionale. Una decisione, questa del monarca, maturata dopo le cinque vittorie in Coppa del Re dei Blancos, che peraltro ne vinsero quattro edizioni del torneo di fila dal 1905 al 1908, con la quinta arrivata nel 1917.
Insomma, il futuro era tracciato: quella sarebbe stata una delle squadre più vincenti della storia d’Europa. E così arrivarono anche altre 15 Coppe del Re, con l’ultima conquistata appena la stagione scorsa grazie alla vittoria in finale sull’Osasuna, squadra rivelazione del torneo.
A questi si aggiungono i ben 35 campionati spagnoli vinti nell’arco di 90 anni. La prima Liga, infatti, è stata vinta nella stagione 1931-1932, mentre l’ultima, al momento, è stata ottenuta nella stagione 2021-2022.
Quest’ultima è stata un’annata strepitosa per il Real di Ancelotti, che non solo vinse in Spagna (oltre al campionato ha vinto la Supercoppa spagnola), ma trionfò anche in ambito internazionale aggiudicandosi la sua quattordicesima Champions League (oltre alle Supercoppe spagnola ed europea). Mai nessuna squadra come i Blancos, che hanno distaccato il Milan, secondo a quota sette titoli in questa speciale classifica.
Tra gli altri trofei internazionali troviamo poi due Coppe Uefa, vinte nel 1984-1985 e nel 1985-1986, cinque Supercoppe europee (2002, 2014, 2016, 2017, 2022) che segnano un record per il club insieme a Milan e Barcellona, altrettante Coppe del mondo per Club (2014, 2016, 2017, 2018, 2022), per un altro record ma in solitaria, e tre Coppe Intercontinentali (1960, 1998, 2002).
Poi, tra gli altri trofei in bacheca del club madrileno, troviamo anche una Coppa della Liga, vinta nel 1985, una Coppa Eva Duarte, vinta nel 1947, ed una Coppa Iberoamericana vinta nel 1994.
Infine, ci sarebbero anche 24 trofei in competizioni regionali, ottenuti tutti nella prima parte di Novecento quando ancora si disputavano questo tipo di manifestazioni nel Paese iberico.