Champions League, storia ed evoluzione del torneo più importante d’Europa

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Redazione

Dalla prossima stagione diremo addio alla Champions League così come l’abbiamo sempre conosciuta. 36 squadre anziché 32, un girone unico e oltre 200 partite che si svolgeranno nell’arco di 11 mesi. La prossima edizione del torneo sarà quindi una manifestazione che preannuncia grande spettacolo e che accompagnerà per quasi tutto l’anno appassionati e tifosi.

I criteri di selezione delle squadre partecipanti resterà invece lo stesso in base al ranking, con l’Italia che potrebbe addirittura schierare al via della competizione ben cinque formazioni contro le quattro attuali nel caso in cui riuscisse a piazzarsi al primo o al secondo posto del ranking mondiale per club.

Questo del ranking sarà un criterio importante anche per la qualificazione delle quattro squadre aggiuntive, che, inoltre, accederanno alla nuova Champions anche attraverso il cosiddetto “Percorso Campioni”, riservato ai club vincitori dei campionati che si trovano più in basso nella classifica delle federazioni nazionali.

Insomma, sarà un torneo totalmente rivoluzionato a partire dalla prossima stagione, come mai si era visto prima, con il montepremi della Champions per il 2024 che peraltro si preannuncia più ricco che mai.

La storia della Champions League

Era il 1955 quando fu istituita la competizione sotto la denominazione di Coppa Campioni. Un torneo, questo, che nacque in seguito ad un’accesa discussione sui giornali in cui si parlava di quale fosse la squadra più forte d’Europa.

I primi tornei internazionali si limitavano soltanto ad aree geografiche limitate, come la Coppa Grasshoppers e la Coppa dell’Europa centrale (poi Mitropa). Dunque, era difficile sapere con certezza quale club fosse la formazione migliore del Continente. Da qui, la decisione di istituire la prima competizione di livello continentale a cui all’epoca partecipavano le migliori 16 squadre europee non scelte in base alla vittoria del campionato, bensì reputate tali dalle singole federazioni.

L’evoluzione della Champions League

Il torneo era a eliminazione diretta e questa formula rimase in vigore fino al 1960, quando si decise che ad accedervi fossero le squadre campioni nazionali, con l’unica eccezione che un posto era riservato alla detentrice della Coppa.

Da quel momento in poi, diverse federazioni si convinsero a prendere parte alla nuova competizione europea, fino a raggiungere, così, il numero di 32 squadre partecipanti ancora oggi in uso, ma sempre con la formula dell’eliminazione diretta.

Si andò avanti così fino al 1991, quando vennero introdotti i gironi. Ma non solo. La competizione cambiò denominazione per la prima volta diventando la UEFA Champions League, con tanto di logo e inno ufficiale, che oggi tutti conosciamo. Inizialmente, il torneo prevedeva due fasi a gironi, la prima con otto gironi che dava il passaggio del turno alle prime due classificate, con la terza che usciva dalla manifestazione ma accedeva alla Coppa UEFA, e la seconda con quattro gironi dal quale poi uscivano le migliori otto squadre che accedevano alla fase a eliminazione diretta con quarti, semi e finale.

Un altro cambio di formula ci fu poi nel 2003, quando la seconda fase a gironi venne sostituita dagli ottavi di finale. Il primo turno consisteva quindi nei soliti otto gironi, con le prime due di ciascun gruppo che quindi accedevano, e accedono tuttora fino a quest’anno, agli ottavi di finale.

Dunque, negli anni, la Coppa Campioni ha subito diverse trasformazioni, con quella che si concretizzerà l’anno prossimo che si appresta ad essere quella più rivoluzionaria della storia della più importante competizione europea.

Curiosità

Alla Champions League, sono legate alcune curiosità particolari. Una di queste riguarda proprio le origini della competizione, con la Coppa che è nata in seguito ad un amichevole giocata tra il Wolverhampton e l’Honved, con quest’ultima che aveva tanti giocatori forti come Ferenc Puskas.

Ad imporsi in quell’occasione furono gli inglesi, con l’allenatore dell’epoca che disse senza troppi giri di parole che la sua squadra era la più forte del mondo. Le sue dichiarazioni vennero riprese da un giornalista britannico che le piazzò nel titolo di un articolo apparso all’epoca sul Daily Mail. Lo stesso articolo fu letto dal direttore del quotidiano francese L’Equipé, Gabriel Hanot, che allora si mobilitò per dare vita a quella che poi sarà a tutti gli effetti la competizione più importante d’Europa. Ed è quindi allo stesso Hanot se oggi abbiamo una manifestazione così prestigiosa.

Un’altra curiosità riguarda invece il punteggio complessivo tra andata e ritorno. Fino a poco tempo fa, si utilizzava la regola dei gol in trasferta e oggi si usano i supplementari ed eventualmente i rigori, ma fino al 1970, in caso di parità, si affidava tutto alla sorte, con il lancio di una monetina.